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"Freem" of Borders

Liberi da confini: questa è l'essenza del nuovo progetto concertistico del Quartetto Freem, nato dalla voglia di raccontare un Saxofono diverso, visto attraverso la caleidoscopica realtà di un viaggio attorno al mondo.

Attraverso la penna di Guillermo Lago, si passa dall'energia vibrante di un souk di Addis Abeba alle dolorose note di una melodia malinconica, monito degli orrori della guerra bosniaca a Sarajevo.

Subito si riparte per Cordoba con una danza ricca di arabeschi, per giungere infine alla frenetica Tokyo,metropoli che non dorme mai.

A coronamento di questo viaggio si propongono due trascrizioni:  le sonate K427 - 474 e 519 di Scarlatti e il Quartetto n.2 di Borodin nella sua interezza.

Questa scelta manifesta una volontà di ricerca sonora non solo "in avanti" nel tempo ma anche guardando al passato, a quando il Saxofono non era neanche un'ipotesi.

Le voci dei quattro protagonisti di questo viaggio si fondono plasmando le sonorità dolci degli archi in qualcosa di nuovo, autentico: un'infusione di nuova vita nella tradizione.

Dopotutto, come scrisse Proust - il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi-.

Così il Freem Saxophone Quartet vi invita a lasciarvi guidare alla scoperta di un mondo che, come scoprirete, è davvero senza confini.

PROGRAMMA

Scarlatti/PiernèTrois pièces (Sonate K427 - 474 e 519)

 

A. Borodin – Quartetto n. 2 in Re magg.

 

G. Lago – da Ciudades

Addis Abeba

Sarajevo

Cordoba

Tokyo

Musica senza tempo

Musica senza tempo è il nuovo progetto del Freem Saxophone Quartet, costruito su quattro lavori che riprendono e omaggiano forme musicali contrappuntistiche, barocche, classiche e folkloristiche. Scritte originariamente per altri organici da alcune delle voci più autorevoli degli ultimi decenni – György Ligeti, Salvatore Sciarrino, Arvo Pärt e Elliott Carter – le composizioni di Musica senza tempo sono unite da elementi comuni: seppur composte fra il 1939 e il 1998, sono basate su forme musicali antiche e radicate nella tradizione musicale occidentale, e condividono una natura diretta e comunicativa che le rende particolarmente fluide all’ascolto.  Il progetto è stato ideato non solo per sottolineare il legame fra la musica contemporanea e le sue radici storiche, ma anche per mettere in luce la versatilità del sassofono e la sua capacità di interpretare lavori che riprendono forme musicali e stili antecedenti al 1846, anno in cui lo strumento fu inventato da Adolphe Sax.  Le Sei Bagatelle di György Ligeti (1923-2006), scritte nel 1953 per quintetto di fiati, risentono degli influssi della musica di Bartók e Stravinskij e creano una brillante sinergia fra la musica popolare dell’Europa orientale e lo stile neoclassico di inizio Novecento. 
Il Canzoniere da Scarlatti di Salvatore Sciarrino (1947) è una raccolta di trascrizioni – o “elaborazioni da concerto” – per quartetto di sassofoni di sei Sonate per clavicembalo di Domenico Scarlatti (1685-1757). Si tratta di un lavoro del 1998 che rivisita l’opera del compositore barocco enfatizzandone le caratteristiche pure e senza tempo.  Fratres è uno dei più celebri lavori del compositore estone Arvo Pärt (1935). Scritto nel 1977 per tre voci principali ma senza una strumentazione fissa, è un lavoro camaleontico che può adattarsi a molteplici variazioni timbriche. La sua forma ricorsiva richiama lo stile minimalista, senza rinunciare però ad aperture liriche e sospese.
Canonic Suite dell’americano Elliott Carter (1908-2012) è il solo brano del progetto composto originariamente per quartetto di sassofoni contralti. Canonic Suite è stato scritto nel 1939, durante il periodo di studio di Carter con la compositrice Nadia Boulanger. Il brano è, infatti, un esercizio di composizione basato sulla tecnica del canone ma, nonostante la rigida struttura formale, presenta una moltitudine di idee musicali che lo rendono musicalmente vivo e brillante.

Attraverso questi quattro lavori, il Freem Saxophone Quartet offre un programma dinamico e originale che indaga il rapporto fra passato e presente nella più alta tradizione musicale occidentale del XX secolo, ma non solo. Musica senza tempo è un viaggio alla scoperta della moltitudine di possibilità timbriche, tecniche, espressive che uno strumento considerato “giovane” come il sassofono è in grado di offrire, anche nel confronto con repertori di epoche storiche antecedenti alla sua creazione, dimostrando così di essere, a tutti gli effetti, uno strumento senza tempo. 
 

PROGRAMMA

E. Carter - Canonic Suite

S.Sciarrino/D. Scarlatti - Canzoniere da Scarlatti

A. Part - Fratres

G. Ligeti - Sechs Bagatellen

A Minimal Sax

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Con questo lavoro il Freem Saxophone Quartet propone un viaggio attraverso le analogie, le diversità e l’evoluzione dei linguaggi di una corrente artistica, quella minimalista, che è da considerarsi tra le più importanti del secolo scorso. In  A Minimal Sax si passa dal fluido purismo di New York Counterpoint di Steve Reich agli irruenti sbalzi d’umore del Saxophone Quartet di Philip Glass, dalla melodia imbrigliata nell’inesorabile progressione metrica dello String Quartet n. 2 di Michael Nyman ai pattern ritmici presi in prestito dalla musica pop di July di Michael Torke. 
Il quartetto di sassofoni con la sua ricchezza timbrica, ritmica ed espressiva fa da trait d’union tra queste quattro composizioni affini ma allo stesso tempo molto distanti tra loro.  

PROGRAMMA

S. Reich - New York Counterpoint (1985)

vers. per quartetto di sassofoni e tape

P. Glass - Saxophone Quartet (1995)

M. Nyman - String Quartet n.2 (1988-2008/2018)

arr. per quartetto di sassofoni

M. Torke - July  (1995)

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